Implantologia a Carico Immediato

19 Aprile 2023


L’implantologia a carico immediato è quella tecnica chirurgica che permette di posizionare una protesi provvisoria fissa nella stessa seduta o poche ore dopo l’intervento di inserimento degli impianti.

Le condizioni per poter “caricare” subito gli impianti in titanio con una protesi provvisoria sono le seguenti:
– avere una sufficiente quantità e qualità ossea residua, che permetta di stabilizzare gli impianti con una forza superiore a 35 NCM, in modo che le sollecitazioni masticatorie non vadano a creare dei micromovimenti degli impianti che possano impedire l’osteointegrazione

– poter inserire una protesi provvisoria fissa ed avvitata ( non è consigliabile utilizzare una protesi provvisoria cementata, poiché all’atto della decementazione per rimuovere ad esempio i punti o controllare la guarigione dei tessuti, si potrebbero creare delle forze estrattive sugli impianti e danneggiare il processo di osteointegrazione).

– poter inserire almeno due o 4 impianti per stabilizzare una protesi provvisoria, non è infatti consigliabile fare un carico immediato su impianti singoli, perchè non si attua il cosiddetto “splintaggio ortopedico”, che permette di solidarizzare gli impianti tra di loro e creare una maggior resistenza alle forze masticatorie.

Generalmente noi prediligiamo fare un carico immediato in situazioni di arcata completa, oppure gruppi di denti frontali o mezze arcate. Nel caso di una arcata completa andiamo a fare il cosiddetto All on four, che è una tecnica che prevede di sostituire una arcata completa di 12 denti con soli 4 impianti.

L’intervento di implantologia a carico immediato prevede dei passaggi predefiniti che sono :

La prima visita con una attenta valutazione dello stato di salute generale del paziente e del cavo orale, eventuali malocclusioni, parafunzioni ( ad esempio bruxismo, che è una controindicazione al carico immediato), altre patologie cariose o parodontali a carico della arcata che non verrà trattata.
A seguito della prima visita si effettueranno gli esami radiologici previsti per ottenere una corretta valutazione dell’altezza, spessore e qualità ossea. Infatti in certi casi con notevole quantità ossea ma scarsa qualità ( esempio un osso di tipo “4”), potrebbe essere impossibile effettuare il carico immediato. Ecco quindi che non possiamo prevedere sempre al 100% la possibilità di fare il carico immediato, e la nostra procedura prevede sempre e comunque di avere già una protesi mobile precostituita in modo da non mandare a casa il paziente senza denti.

In seguito alla prima visita, in caso di accettazione del piano di cura da parte del paziente, verranno effettuate una o più sedute di igiene orale, per abbattere la carica batterica presente in bocca, si potranno prendere le impronte per fare le protesi provvisorie e si procederà alla programmazione dell’intervento, che di solito prevede che il paziente si prenda come minimo due tre giorni di vacanza per il trattamento.
Infatti il protocollo prevede solitamente di effettuare l’intervento al mattino, con estrazioni ( se sono presenti ancora dei denti residui), e inserimento dei 4 impianti e dei relativi abutements
( pilastri di precisione che permettono la connessione della protesi agli impianti tramite delle speciali viti).

Prese le impronte per la protesi provvisoria, essa verrà realizzata in prova dal nostro laboratorio odontotecnico, e verrà provata in serata o il giorno successivo, per poi consegnarla finita entro 36\48 ore.

Trattandosi di una protesi provvisoria è buona norma non utilizzarla incongruamente per masticare cibi molto duri come il torrone o rosicchiare le ossa della carne perchè facilmente potrebbe rompersi e provocare un serio danno agli impianti inseriti, che subirebbero un sovraccarico. In caso di rottura della protesi infatti bisogna immediatamente ritornare in studio per la riparazione, che prevederà almeno un giorno di lavoro.

Tre mesi dopo la consegna della protesi provvisoria, si potrà procedere a fare la nuova protesi definitiva, che potrà essere fatta in resina e metallo ( più economica), in metallo e ceramica, oppure in zirconio ( la più costosa), previo effettuazione di radiografie sugli impianti per valutare lo stato di salute prima delle impronte definitive.

Nel caso in cui non si possa effettuare l’intervento di implantologia a carico immediato a causa di un osso troppo tenero, oppure gravi lacune ossee causate da precedenti infezioni che richiedono una rigenerazione ossea, si dovranno lasciare gli impianti sommersi sotto la gengiva, e verrà consegnata una protesi totale mobile (la “dentiera”) al paziente, che comunque dovrebbe essere portata il meno tempo possibile durante il giorno e rimossa sempre di notte per evitare di compromettere l’osso sottostante.
Solitamente è più comune che nel mascellare superiore non si riescano a caricare gli impianti, a causa dell’osso meno denso, mentre nella arcata inferiore i casi in cui gli impianti non si possono caricare sono una percentuale molto bassa, ma comunque può capitare anche nella arcata inferiore. In questi casi i tempi si allungano di 3-6 mesi, e prevedono un successivo intervento di scopertura degli impianti ed inserimento di una protesi provvisoria fissa.

Per realizzare la protesi definitiva di solito sono necessarie 4 o 5 sedute, che possono anche essere compattate in 10 giorni di presenza, in modo da non perdere troppo tempo, a distanza di tre mesi dal primo intervento, o 6-9 mesi nei casi in cui gli impianti non siano stati caricati.

Una volta realizzata e consegnata la protesi definitiva si renderà necessario fare dei controlli semestrali per verificare il corretto funzionamento della protesi ed evitare che si accumuli placca o tartaro sulle superfici implantari, cosa che potrebbe purtroppo capitare, causando in alcuni casi la temuta “perimplantite”.